Auditorium Varrone - Santa Scolastica













Noto già a partire dal XIV secolo, il monastero benedettino di Santa Scolastica, eretto lungo la duecentesca via del Corso, fu incrementato durante l’episcopato del Cardinale Angelo Capranica (1450-1468) che vi associò le comunità extra moenia di Santa Margherita e Sant’Andrea in Campo Reatino. All’Apostrolo Andrea fu intitolata la chiesa costruita sul finire del Quattrocento a fianco del monastero, in memoria dell’antico insediamento. L’età post tridentina portò ad un incremento delle vocazioni, oltre che al necessario riassetto liturgico della chiesa. Nel XVII secolo si decise dunque di ricostruire e fundamentis un edificio più grande ed adatto alle nuove esigenze della comunità monastica. Nel 1695 fu dato incarico all’architetto Giovanni Fontana di progettare la nuova chiesa di Santa Scolastica. I lavori, intrapresi al tempo del vescovo Ippolito Vincentini (1660-1702) che pose la prima pietra il 3 Aprile 1696, furono compiuti nel corso di un ventennio. Il primo maggio 1717 il Vescovo Bernardino Guinigi (1711-1724)potè infatti solennemente consacrare la nuova chiesa delle Benedettine di Santa Scolastica.
L’architetto romano propose di orientare l’aula a croce greca disponendo a sud l’altare maggiore.L’edificio, caratterizzato dalle armoniose volumetrie, affaccia sulla via mediante un portico in travertino e laterizio ed è sovrastato da un elegante, maestoso tiburio ottagonale su cui s’innesta il lanternino.
L’interno è ampio e luminoso, decorato preziosamente dagli stucchi di Antonio Maria Ravazzani. L’abside, progettata da Filippo Brioni e realizzata dal marmorario Domenico Blasi intorno alla metà del XVIII secolo, fa da cornice all’altare maggiore in cui è la tela di Girolamo Pesci raffigurante l’Assunta, San Benedetto, Santa Scolastica, Santa Margherita e San Silvestro Papa.
Presso l’altare laterale destro fu collocata la tela proveniente dalla vecchia chiesa di Sant’Andrea raffigurante il Martirio di Sant’Andrea, già documentata nel 1605 negli Atti di Sacra Visita del Vescovo fra Gaspare Pasquali (1604-1612).
Già attribuito ad Andrea Sacchi, il dipinto viene riferito dalla critica più aggiornata alla cerchia di Annibale Carracci. L’Apostolo raffigurato come un uomo anziano dalla corporatura ancora possente, è legato al patibolo che ne prenderà il nome. Ai piedi della croce sono le vesti strappate dei suoi carnefici ed il pesce, suo emblema parlante, che ne ricorda il mestiere di pescatore a cui si associa la missione evangelica della sequela Christi.
Alle spalle del martire è un livido paesaggio di struggente bellezza: anche la natura sembra partecipare, quasi sospesa, al dramma che si sta svolgendo.
Per l’altare laterale sinistro il pittore reatino Antonino Calcagnadoro realizzò nei primi anni del Novecento una tela raffigurante La Consegna delle tavole della Legge a Mosè.
Si tratta dell’ultimo intervento decorativo realizzato per la chiesa di Santa Scolastica, già delle Benedettine, affidata al tempo delle soppressioni napoleoniche dal Vescovo Saverio Marini alla Società di San Luigi Gonzaga a cui seguì nel 1816 la Congregazione degli Amanti di Dio, eretta al rango parrocchiale ed assegnata ai Padri Scolopi sul finire degli anni Venti del Novecento dopo l’abbattimento della Chiesa di San Giovanni in Statua.
All’interno della Chiesa, al di sopra della bussola d’entrata, spicca il pregevole e monumentale organo in legno scolpito e dorato realizzato nel 1736 da G.B.C.
Nel corso del restauro, infatti, nell’angusto spazio che separa l’estremo pannello di destra della balaustra dal muro, è emersa la firma dell’artigiano intagliatore e doratore che ha realizzato la struttura lignea dell’organo. Le iniziali sono incise in caratteri capitali: G.B.C. A.D. 1736
Per quanto riguarda l’organo vero e proprio, fu costruito nel 1720 circa da Cesare II Catarinozzi della celebre dinastia di Affile e rappresenta una felice continuazione dei canoni della celebrata Scuola Romana. Si ravvisano infatti analogie – nell’impianto generale dello strumento nonché nel modo di realizzare i somieri, la tastiera e la pedaliera – con le caratteristiche dell’organo costruito per la Chiesa di Santa Lucia di Serra San Quirico (AN) nel 1676 da Giuseppe Maria Testa, allievo di Ennio Bonifazi assieme a Giuseppe Catarinozzi.
Lo storico organo Cesare Catarinozzi, noto a livello mondiale, nel luglio scorso è stato recensito dalla rivista americana “The Diapason”, la più autorevole e seguita nel campo organistico e organario americano, la quale ha sottolineato l’importanza dello strumento e l’accuratezza del restauro.
Tutto il complesso della Chiesa di Santa Scolastica, dopo importanti opere di ristrutturazione portate a termine dalla locale Fondazione Varrone, costituisce l’Auditorium Varrone, sede prestigiosa di eventi culturali.